Istat: sale pressione fiscale, nel secondo trimestre 2022 al 42,4%

Sale la pressione fiscale in Italia. Nel secondo trimestre 2022, ha raggiunto il 42,4%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo ha rilevato l’Istat nella nota trimestrale sui conti della P.A, sottolineando che “il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali, attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico”.

Complessivamente – ha aggiunto l’Istituto di statistica – nei primi due trimestri del 2022 le AP hanno registrato un indebitamento netto pari al -6,0% del Pil, in miglioramento rispetto al -10,0% del corrispondente periodo del 2021. Nei primi sei mesi del 2022, in termini di incidenza sul Pil, il saldo primario e il saldocorrente sono risultati negativi, pari rispettivamente a -1,7% (-6,4% nello stesso periodo del 2021) e -2,0% (-4,3% nel corrispondente periodo del 2021).

Nello stesso periodo – ha precisato Istat – la pressione fiscale si attesta al 40,4% del Pil, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto ai 40,0 del 2021. Nel secondo trimestre 2022, le uscite totali sono diminuite dello 0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2021 e la loro incidenza sul Pil (pari al 51,5%) è diminuita in termini tendenziali di 3,9 punti percentuali. Nei primi sei mesi del 2022 la relativa incidenza è stata pari al 51,6%, in riduzione di 3,2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2021.Le uscite correnti, invece, hanno registrato, nel secondo trimestre 2022, un aumento tendenziale del 5,1% mentre le uscite in conto capitale si sono ridotte in termini tendenziali del 36,5%.

Nel secondo trimestre del 2022 – ha concluso l’Istituto – il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell’1,1% rispetto al trimestre precedente e del 5% nei confronti del secondo trimestre del 2021.

Fonte confesercenti.it

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